Il Porcospino nasce ad Alessandria parecchi
anni fa. Quando la comunicazione si faceva ancora con la carta.
Non era altro che un foglio A3 stampato e
piegato in modo che ne uscisse un bollettino di quattro facciate.
Parlava di questioni ambientali, diritti civili e movimenti. Usciva
senza una periodicità precisa. Di fatto usciva quando lo si poteva
fare: quando c’era qualche iniziativa importante da comunicare o una
campagna da lanciare. A volta trattava di temi locali, a volte di
questioni nazionali.
Il marchio (e di conseguenza il nome) erano
ripresi dal simbolo di una lista civica ecologista di Berlino che fu
tra i promotori dei Verdi tedeschi. Ci piaceva quello che
nell’editoriale del primo numero definimmo “un animaletto mansueto ma
con gli aculei” perché rispecchiava il nostro spirito: essere attenti,
corretti, rispettosi ma – quando serviva – pungenti. La redazione era
molto scarna: Mauro Cattaneo, Roberto Foco e Claudio Pasero. Si faceva
tutto in casa: gli articoli, l’impaginazione, la stampa, le etichette
dell’indirizzario.
Poi si andava in posta e si spediva. Per non
sembrare troppo autoreferenziali fondammo, parallelamente,
l'associazione che divenne l'editore del suddetto foglio.
A partire dal 1999 e con un certo anticipo
rispetto a molti altri, cominciammo a renderci conto che con le e-mail
si potevano raggiungere in maniera molto più rapida, semplice e
(soprattutto) economica altrettante persone. Fu così che un po’ per
volta e con periodicità sempre più assidua il Porcospino divenne una
newsletter digitale. L’edizione cartacea proseguì le sue uscite ancora
per qualche anno, ma finì per lasciare il passo all’altra che nel giro
di pochi anni superò i mille destinatari. Tutti in provincia di
Alessandria.
Col passare del tempo si trasformò in un
bollettino che comunicava eventi che si tenevano in provincia.
Seguendo in particolare le attività dei movimenti ambientalisti e
sociali, dei comitati spontanei e dell’associazionismo e del
volontariato locale. Alla nostra redazione le richieste di
segnalazione di appuntamenti, incontri pubblici, assemblee o altre
iniziative arrivavano sempre più numerose e la frequenza della
newsletter divenne quotidiana. Volendo si poteva mandarne anche di
più, ma una delle uniche due regole editoriali che ci eravamo dati era
proprio quella di non andare oltre il singolo invio quotidiano per
evitare di stufare i nostri lettori. L’altra regola era quella di
segnalare un solo evento per ogni mail perché questo valorizzava
meglio l’evento in oggetto.
In breve il Porcospino divenne una specie di
bollettino ufficiale di tutto quel che accadeva in provincia a cavallo
dell’impegno sociale, le attività culturali e l’intrattenimento di
qualità. Una specie di marchio di qualità. E non di rado capitava di
sentir dire “l’ho letto sul Porcospino” oppure “sono andato perché
l’ha detto il Porcospino”.
Nel frattempo le attività dell'associazione si
sono diversificate: proposte di formazione inerenti il lavoro di
gruppo, di rete, la gestione dei conflitti e la relazione educativa;
organizzazione di eventi culturali e musicali.
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